Lo chiamavano “torre di gorgonzola”dopo un lungo peregrinare sui ring di mezza europa sbarca in america che lo adotto'. Fu amministrato da un manager senza scrupoli ladro e francese, tale leon see. Primo carnera divenne un mito.non era il pugno alla dinamite che fece di lui un grande, aveva una mascella enorme e non certo di acciaio,le gambone con vistose vene varicose , ed una tecnica rozza ed alcuanto discutibile.peraltro in america si forgio' lo spirito del glorioso gladiatore e ben presto divenne campione del mondo battendo per ko jack sharkey alla sesta ripresa.disse “ offro questa vittoria al mondo sportivo italiano, giubilante e orgoglioso di aver mantenuto la promessa fatta al duce”.cio' che sanno gli italiani che lo hanno conosciuto, e' il suo grande cuore, comparabile solo alla sua stazza.lo immagino cosi', con quegli occhi, reduce di una grande battaglia. Non fu quella volta contro max baer, dove cadde innumerevoli volte e perse il titolo, ne contro il talento emergente che fu joe luis, no, non ebbe quello sguardo li' nella sconfitta. Mi viene in mente un unica circostanza,piu' brutta della piu' cocente delle sconfitte. Il 10 febbraio del 1933 al tredicesimo round stende al tappeto schaas,il quale morira' per ematoma cerebrale quarantotto ore dopo.

Primo Carnera secondo a nessuno mezz’ora dopo del gong

1997, acrilico su tela, 100X100

Lo chiamavano “torre di gorgonzola”dopo un lungo peregrinare sui ring di mezza europa sbarca in america che lo adotto’. Fu amministrato da un manager senza scrupoli ladro e francese, tale leon see. Primo carnera divenne un mito.non era il pugno alla dinamite che fece di lui un grande, aveva una mascella enorme e non certo di acciaio,le gambone con vistose vene varicose , ed una tecnica rozza ed alcuanto discutibile.peraltro in america si forgio’ lo spirito del glorioso gladiatore e ben presto divenne campione del mondo battendo per ko jack sharkey alla sesta ripresa.disse “ offro questa vittoria al mondo sportivo italiano, giubilante e orgoglioso di aver mantenuto la promessa fatta al duce”.cio’ che sanno gli italiani che lo hanno conosciuto, e’ il suo grande cuore, comparabile solo alla sua stazza.lo immagino cosi’, con quegli occhi, reduce di una grande battaglia. Non fu quella volta contro max baer, dove cadde innumerevoli volte e perse il titolo, ne contro il talento emergente che fu joe luis, no, non ebbe quello sguardo li’ nella sconfitta. Mi  viene in mente un unica circostanza,piu’ brutta della piu’ cocente delle sconfitte. Il 10 febbraio del 1933 al tredicesimo round stende al tappeto schaas,il quale morira’ per ematoma cerebrale quarantotto ore dopo.

Nella seconda metà degli anni '90 Tommaso si concentra prevalentemente sui lavori su tela, senza dimenticare le esperienze di grafica, pubblicitaria e di moda, e i graffiti del periodo precedete. Grazie a queste, il suo stile artistico è maturato e iniziano a riemergere, rielaborate e metabolizzate, tutte le suggestioni sperimentate. Grande influenza hanno la cultura metropolitana statunitense, le correnti artistiche legate alla fumettistica underground californiana ma anche i lavori di Basquiat e Picasso. Il tutto viene rielaborato in modalità artistiche originali ed inaspettate.