Leggende Metropolitane​

Noemi Gambini

I colori accesi, i dischi volanti, gli animali marini, i volti e gli astrattismi cubismi, sono le componenti che più frequentemente s’incontrano nell’arte di Buglioni, e che di volta in volta si animano per raccontare una nuova storia, una legenda con un po’ di verità e un po’ di finzione come nei film. Il fruitore viene catturato dalla progressione delle forme, dalle spirali di colore realizzate con l’aerografo, ma soprattutto viene imprigionato dalla seduzione visiva che sprigiona da queste tele, che richiamano i graffiti urbani, quei bellissimi affreschi metropolitani che colorano le grigie città contemporanee. Nella civiltà del villaggio globale, Tommaso Buglioni ben s’inserisce, dal momento che non nega, anzi pone in risalto, l’influsso che su di lui ha avuto l’arte di Robert Wiliams e di The Pizz, la cultura underground californiana, la narrazione fumettistica, il cubismo rivisitato in chiave cibernetica, la decorazione, che Buglioni ha tradotto in body art o tatuaggio.

Le sue tele sono animate da una voglia costante di esprimersi, di scoccare, di fare cose nuove, a volte anche di denunciare situazioni poco limpide, il tutto con un linguaggio che ha origini nell’arte della strada, giunto sotto le luci della ribalta grazie a quel genio di Keith Haring, modificato, ma mantenuto nella sua essenza, dal talento di Jean-Miche Basquiat e arrivato fino ad oggi attraverso la creatività dei giovani graffitisti che, cittadini del mondo come Tommaso, non mettono mai a riposo la fantasia così come tendono a fare gli adulti, ma la esercitano fino al punto di raccontare e raccontarsi nuove favole. Questo modo contemporaneo di fare arte ha riscosso e riscuote sempre maggiore successo perché esprime il linguaggio semplice e diretto dei giovani e per questo trova spazio in discoteche, locali alla moda, boutiques underground ed è lì che troviamo molte opere di Tommaso Buglioni ricollocate nel loro contesto, nella loro giusta cornice, così come le ritroveremo a Soho, a New York dove potranno essere confrontate con quelle di alrti artisti che vivono in modo underground e non.

Tommaso Buglioni è un artista che si è formato sul campo, iniziando dalla sua grande passione per tatuaggi è arrivato alla tela mischiando tecniche, colori ed esperienze di vita, dando forma ad un’arte dal linguaggio urbano e metropolitano.

Ma la vita stessa di Tommaso è una leggenda metropolitana. Infatti egli si ritrova nel mondo degli adulti con un diploma e si iscrive a medicina, ha una bellissima bambina, ma al contempo la sua personalità non accetta di essere soffocata ed esplode nella passione per il tatuaggio che lo porta a girare il mondo e ad incontrare persone sempre diverse, lo porta anche a cambiamenti radicali come l’abbandono della facoltà di medicina el’apertura del suo studio d’arte in cui praticare questa antichissima forma di body art, che tra l’altro lo porta ad essere conosciutissimo e apprezzato artista a livello internazionale. Tommaso Buglioni, o Tom per molti, non tarda così a diventare il vero protagonista della sua vita e a dare forma sempre più concreta alla sua creatività.